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Il monaco georgiano Gabriele (al secolo Goderdzi Vassilievich Urgebadze) è nato a Tbilisi, in una casa al civico 11 in via Tetritskaro, il 26 Agosto 1929. Un eccezionale ascetico che si è fatto “yurodivyi” (“folle di Cristo”); nella sua vita terrena Padre Gabriele ha compiuto una tale quantità di opere di amore e misericordia che è impossibile raccontarle tutte in un solo libro.
In epoca sovietica, quando la maggior parte delle persone aveva paura perfino di fare il segno della Croce in pubblico, quando le autorità atee senza pietà e senza Dio distruggevano le chiese, rastrellavano religiosi e arrestavano i fedeli, Padre Gabriele sul terreno privato nel cortile della sua casa a Tbilisi ha costruito una grande chiesa a quattro cupole e l’ha decorata per la Gloria di Dio. Nel periodo dal 1951 al 1954 i funzionari della città hanno ripetutamente fatto distruggere la sua chiesa, ma Padre Gabriele la ricostruiva ogni volta di nuovo. Infine, con decisione di alcuni membri del Santo Sinodo, più volte gli è stata negata perfino la Comunione per così detta ‘disobbedienza’ o mancata sottomissione alle autorità.
Padre Gabriele nel 1955 fu il primo in Georgia tra coloro che dopo la revoluzione bolshevika, durante l'era sovietica, avevano fatto la tonsura monastica. Padre Gabriele ha compiuto un atto di protesta senza precedenti nell’intera Unione Sovietica per il suo coraggio: 1 maggio 1965, durante la grande parata per la ‘festa dei lavoratori’, di fronte a migliaia e migliaia di persone nel centro di Tbilisi ha dato fuoco al ritratto di Lenin, alto 12 metri e appeso al palazzo del Consiglio dei Ministri, pubblicamente dichiarando: "Lode al Signore Gesù Cristo e non al mostro e il servo di satana Lenin!" Immediatamente dal Cremlino è arrivato l’ordine di spararlo sul posto, senza alcun processo. Nonostante tutto è sopravvissuto e il verdetto inumano successivamente fu cambiato. Sempre perseguitato per la verità, durante i 40 anni della sua vita monastica Padre Gabriele ha trascorso 15 anni da mendicante di strada, come un “folle di Cristo”. Per 25 anni Padre ha vissuto nei cimiteri, ha sperimentato in pieno tutti gli orrori del carcere e dell’"ospedale" ma non ha rinunciato alla sua Fede. Il Signore ha manifestato la Sua Grazia verso questo eccezionale monaco attraverso tanti doni dello Spirito: era noto per la sua capacità di leggere i cuori delle persone, prevedere il futuro, guarire con le sue preghiere, ma il più grande dono era quello dell’Amore e della consolazione per le persone che venivano da lui chiedendo le sue sante preghiere. Gli ultimi anni della sua vita Padre Gabriele li ha passati nell’antica città di Mtskheta, nello storico monastero femminile Samtavro, come Padre Spirituale delle monache. Nel 1995, a pochi giorni prima di morire e già gravemente malato di idropisia, Padre Gabriele è stato elevato al rango di Archimandrita da Sua Santità il Patriarca e Catholicos di tutta la Georgia Ilia II. Il 2 Novembre 1995 l'archimandrita Gabriel si addormentò nel Signore. Padre fu sepolto nel cortile del convento Samtavro, accanto alla torre campanaria. Anche la sua morte lui trasformò in una sorta di sermone: alla fine del XX secolo, secondo la sua ferma volontà, il monaco Gabriel è stato sepolto come da antica tradizione monastica, senza bara, avvolto nella sola rozza sindone. Nel monastero, in un piccolo vaso è tuttora devotamente preservato il sangue miracoloso di Padre Gabriele che non si è coagulato, il quale gli è stato prelevato pochi giorni prima della morte e rimasto imperituro. ![]() Va notato che il misericordioso Padre Gabriele, che ha sopportato tante sofferenze per la vera Fede, avendo lui stesso vissuto gli orrori di prigione sovietica e di ospedale psichiatrico, ora con grande amore accoglie e porta consolazione a tutti i peccatori e i malati, e con una cura particolare sta alleviando le sofferenze dei detenuti malati, rafforzandoli nella Fede, portando a loro tante guarigioni e intercedendo per loro davanti a Dio. ![]() ![]() |
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